Tempo fuor di sesto - Philip K. Dick

Pubblicato nel 1959, Time Out of Joint — in Italia conosciuto come Tempo fuori di sesto — è un romanzo fantascientifico di Philip K. Dick. Il protagonista è Ragle Gumm, un uomo che abita con la famiglia della sorella Margo e guadagna da vivere rispondendo quotidianamente al quiz chiamato “Dove apparirà l’omino verde?”, pubblicato su un giornale. Questo gioco consiste in una grossa griglia in cui Ragle deve indovinare in quale quadratino comparirà quel giorno l’omino verde. Ragle è il campione incontrastato del concorso, un risultato straordinario raggiunto grazie alla sua abilità di individuare velocemente dei modelli che lo portano alla soluzione.

Il mistero nel romanzo inizia quando Vic, marito della sorella Margo, si reca al bagno in casa sua durante una partita di poker e prova a tirare una catenella appesa al soffitto per accendere la luce. Scopre che la catenella non esiste ma che per accendere la luce c’è un interruttore sul muro. Da questo evento la realtà in cui è ambientato il romanzo comincia a vacillare, facendo sorgere dubbi nei personaggi, i quali proseguiranno la storia in un climax di rivelazioni sconcertanti.

Philip K. Dick
Philip K. Dick

Seguendo lo stile narrativo di Philip Dick, i personaggi sono poco caratterizzati, l’ambientazione è una cittadina americana degli anni '50 e i protagonisti sono impauriti dalle minacce di quegli anni, come il conflitto atomico. Tutto il racconto è un contorno per il teatro fantascientifico che Dick mette in scena, creando una suspense che tiene i lettori incollati alle pagine.

Un’ultima curiosità è che la trama di The Truman Show, film del 1998, è stata ispirata dal romanzo. Ma nel caso del libro, non riguarda uno spettacolo TV.


Da qui in poi sono previsti spoilers.

I riferimenti in questa storia sono diversi. Dick ha provato una nuova formula per la trama del romanzo, rispetto alle opere precedenti: tutti sanno tranne il protagonista. Infatti, superata la metà dell’opera, viene fuori che la realtà costruita attorno alla vita di Ragle è fittizia. Quando scappa dalla cittadina, il protagonista scopre di essere più famoso di quanto credeva, sebbene dubitasse di se stesso perché ancora non sposato viveva a casa della sorella. Ragle, risolvendo il concorso dell’omino verde su un giornale, è colui che aiuta a scoprire la posizione in cui cadranno i missili del nemico. Inconsapevolmente è una parte essenziale del progetto di difesa e il governo sfrutta le sue analisi sofisticate per proteggere il pianeta. Ciò che fa Ragle nella vita è utilissimo all’umanità, impegnata in una guerra interplanetaria, solo che non riusciva a rendersene conto prima.

Grazie alla biografia di Philip Dick curata da Emmanuel Carrère intitolata I Am Alive and You Are Dead — in italiano Io sono vivo, voi siete morti —, scopriamo che Ragle è in realtà l’alter ego di Dick, il quale passava le sue giornate a scrivere libri di fantascienza per ragazzi per guadagnarsi da vivere a stenti, al posto di dedicarsi a opere maggiori che sperava un giorno di scrivere. Ragle si dedica a trovare la posizione dell’omino verde, e gli omini verdi erano proprio gli esseri che apparivano sui volumetti di fantascienza pubblicati negli anni '50, ai tempi considerati letteratura minore e non degna di volumi a sé stanti. Ragle risolve concorsi a premi sugli omini verdi, Dick scrive storie sugli omini verdi; entrambi seguono una passione al posto di esercitare un lavoro vero da persone adulte e responsabili come le vuole la società.

L’episodio della cordicella, menzionato sopra, è un fatto realmente accaduto nella vita di Dick. Come dice il suo biografo Carrère, mentre le persone normali quando accade un fatto inaspettato dicono: «Che strano», e non ci pensano più, Dick invece continuava a pensarci e a chiedersi se ci fossero dei significati nascosti. La catenella che si ricordava ci fosse nel bagno poteva essere una qualche parte della sua memoria che era stata compromessa, un ricordo passato che, per qualche ragione, ora riappariva; un glitch nella realtà diremmo oggi.

Ciò che a noi importa è che Dick ha compiuto un lavoro straordinario nel mettere per iscritto queste sue manie deliranti che lo hanno reso celebre. Che avesse ragione o torto, ancora non possiamo saperlo con assoluta certezza; magari viviamo davvero in una simulazione. Dick ha sempre pensato di essere un “prescelto”, uno che vedeva la realtà in modo differente e che aveva il bisogno di comunicarcelo. Lui, al contrario di Ragle, sapeva, mentre tutti gli altri erano all’oscuro.

Elia Scotto ⋅ RSS feed